Salta gli elementi di navigazione
banner
logo ridotto
logo-salomone
Portale dell'Anatolistica fiorentina

Classificazione e archiviazione del sapere negli scriptoria ittiti

Nella sua lettera a Kadašman Enlil, sovrano di Babilonia nel XIII secolo, il re ittita Hattušili III scriveva riferendosi ad episodi del passato: “Ma mio fratello era solo un bambino in quei giorni. Loro non leggevano certo i documenti in tua presenza. Ma quegli scribi non sono più in vita? Quelle tavole non sono state conservate? Fa che ti leggano quelle tavole ora”.

Non sappiamo se Hattušili fosse a conoscenza dei sistemi di conservazione dei testi adottati nella Babilonia governata dai sovrani cassiti. Sicuramente sapeva in quale modo gli scribi di Ḫattuša fossero in grado di rintracciare nei diversi archivi della capitale i dossier di cui la politica poteva avere bisogno e a quella sua esperienza faceva riferimento. Simili informazioni sono per noi elementi importanti per la ricostruzione del sistema di archiviazione dei testi in epoca ittita in assenza di testi teorici al riguardo.

I testi conservati nella capitale, che ammontano a diverse migliaia di frammenti, appartengono a tipologie letterarie diverse e ad epoche diverse.  É assai probabile che la combinazione di dati archeologici e epigrafici ci permetta di ricostruire con sicurezza almeno uno spaccato della vita e dell’attività scribale del XIII secolo.

La distribuzione e l’organizzazione dei testi nei depositi della capitale doveva ovviamente sottostare in epoca imperiale ittita a criteri e regole che ne consentissero in caso di necessità il ritrovamento.

L’area della città bassa di Ḫattuša è il luogo più appropriato per esaminare le possibili funzioni delle collezioni di testi che lì sono state trovate. Quest’area include il Tempio 1, il santuario principale dell’epoca imperiale. La zona orientale di questo edificio è occupato da depositi, la zona sud-occidentale era occupata da botteghe artigiane. Questa area era chiamata nei testi ittiti É GIŠ.KIN.TI e, secondo il testo KBo 19.28, era occupata da scribi su argilla, scribi su legno, sacerdoti, cantori e artigiani.

Tavolette cuneiformi sono state ritrovate sia nei depositi che nelle botteghe degli scribi.

Nella zona sud-orientale vi era il Haus am Hang un edificio che era funzionalmente incluso nel quartiere templare. Questo edificio in particolare è oggetto di uno studio approfondito che l’autore conduce da diversi anni.

Topografia HaH
Topografia del Haus am Hang.

Dobbiamo tenere presente che noi conosciamo oggi solo il luogo in cui i testi erano conservati (e a volte nemmeno quello). Non necessariamente, tuttavia, luogo di archiviazione e luogo di produzione coincidono. Solo lo studio dei metodi di lavoro degli scribi ittiti consente, almeno in parte, di ricostruire la circolazione dei testi all’interno della capitale e di fare alcune ipotesi sui luoghi di produzione.

 

Il primo punto fermo è una appropriata definizione dei depositi di testi ittiti. A mio avviso non possiamo adottare né il termine archivio né biblioteca. Il termine proposto è piuttosto scriptorium – intendendo quel luogo in cui i testi erano elaborati e conservati nel tempo e in cui la cura delle quotidiane attività amministrative si accompagnava all’istruzione di una nuova classe scribale. Nel mondo ittita il processo di conservazione dei testi è legato in maniera imprescindibile tanto al momento della creazione e quindi della scrittura che alla fase dell’istruzione e del rinnovamento costante della classe scribale.

Gli scribi ittiti classificavano i testi attraverso l’uso di colofoni apposti alla fine della tavola o sul bordo sinistro che riportavano il titolo della composizione e la firma dello scriba; di etichette che di solito erano apposte su ceste o sacchi che contenevano le tavolette; e di cataloghi di biblioteca, liste che sembrano registrare lo spostamento dei testi da un edificio ad un altro. Accanto a questo tipo di classificazione dei testi appare evidente che gli scribi avessero delle strategie di catalogazione che potevano facilitare la ricerca dei testi nei depositi. Nello stesso tempo la raccolta di materiale testuale avveniva in base alla necessità della corte o dell’amministrazione. I testi erano raccolti in dossier a cui lavorava un preciso gruppo di scribi.

hah3
Ricostruzione dell'archivio di Ebla, verosimilmente gli archivi del HaH dovevano apparire allo stesso modo.

Certamente le tavolette erano collocate negli archivi secondo un criterio logico. Ritengo che gli scribi organizzassero il materiale proprio secondo un ordine cronologico che si basava sui nomi dei sovrani. Non è un caso, ad esempio, che l’intero dossier relativo ai testi di tipo politico redatti nel corso del regno di Šuppiluliuma II si trovasse nel HaH insieme ad alcuni testi delle imprese di Šuppiluliuma I -  frammenti relativi a spedizioni contro Arzawa e Mittani - e ad una copia del trattato di Muwatalli II con Alakšandu di Wiluša.

Ovviamente è più difficile rintracciare un criterio di organizzazione nel caso di testi religiosi in cui il nome del sovrano non è tramandato. Si ha però l’impressione che almeno nel HaH i testi fossero organizzati in dossier. Un altro esempio: in questo edificio abbiamo solo una preghiera attribuibile ad un sovrano con certezza. Questa è l’unica preghiera nota ad oggi di Tuthaliya IV, rivolta alla dea Sole di Arinna. Oltre a questa però nello stesso edificio sono stati trovati frammenti che ricomposti in un’unica tavola permettono di ricostruire una preghiera della tarda età imperiale composta sulla falsa riga delle preghiere di Muršili II, sovrano nonno di Tutḫaliya. Anche questa preghiera è rivolta alla dea Sole di Arinna. Si chiude con una investigazione oracolare in cui si chiede se la preghiera debba essere recitata in Arinna. Questo fa pensare che si trattasse di un testo ancora in fase di elaborazione. Quello che importa è che si tratta di una preghiera dell’epoca di Tuthalia IV, in base al ductus, composta però sulla base di un dossier di testi di alcuni decenni più antichi, testi che erano custoditi nei magazzini del Tempio 1. Abbiamo dunque documenti che potevano essere stati creati in origine per un sovrano e successivamente riutilizzati per un altro.

 
ultimo aggiornamento: 25-Dic-2015
Condividi su Facebook Twitter LinkedIn
Unifi Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo Home Page

Inizio pagina